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Cartolina del Giorno (69): rumorose opinioni al vento

 

Mia carissima Cara,

questa volta sono stato via per tanto tempo, chissà se vorrò mai ritornare. L'animo umano è un luogo talmente sconfinato: è terribile viaggiarci a lungo, percorrendone fino al confine le strade, sempre più solitarie e impervie.

Non mi sei mancata, lo sai, e ogni giorno, nel quale mi allontanavo da te, facevo spazio al tuo sorriso lungo il percorso di questo mio cammino.

Ognuno, dell'oggi, ricorderà il bene e il male, l'assurdo e quel che furono questi giorni. Qualcuno, tra gli altri, raccoglierà fatti, numeri, persone; tramanderà la propria impressione. Certuni cercheranno di ricavarne lezioni per il futuro, al quale mai è servito il passato.

Io, invece, che sempre meno ho parole per tutto quanto è vano al mondo e al mondo stesso caro, conserverò poche, rare cose, come valori unici e assoluti: stelle infreddolite nella notte, illuminata da una bianchissima luna, per tanto buio; una mattina vestita a sposa da un innamorato gelido inverno; il cielo armato a scudo da un diafano azzurro, il quale tracciava sentieri rossastri tra le cupe nuvole all'orizzonte; cime innevate all'alba, dietro il raso della nebbia; la pioggia che ticchettava la lentezza del tempo sui tetti, gocce come nocche alle finestre.

Povero me matto, che odio le campane quali strumenti di tortura e, ti tali rumorose opinioni al vento, non mostro interesse più che l'ironia merita!

Perfino da così lontano, stammi bene ragazza mia, perché sempre te ne voglio.

Muove il Nero. Scaccomatto in due mosse


Questi Matti: esercizi pratici e teorici #4


Istruzioni per la risoluzione dei problemi: prima di ogni cosa assegnatevi un tempo; cercate poi di trovare la soluzione e scriverla senza l'ausilio di una scacchiera; se e quando risulterà difficile trovare la soluzione a mente, allora trasponete su una scacchiera e muovete i pezzi. Scrivete tutte le soluzioni e varianti.

In ogni esercizio Muove sempre il Bianco

Le soluzioni le troverete alla fine dell'articolo. Vi basta cliccare sul pulsante. Buon allenamento.

#10

La buona creanza

Ciò che manca in ogni epoca per sovrabbondanza, soprattutto in questa nostra così pasciuta dalla volgarità come segno distintivo, è la buona creanza. 

Tutte vacue forme si agitano in molti, mentre solo pochi conoscono che non esiste sostanza ove la forma manchi. Così, ogni buon cavaliere, si accerta sempre e per primo che la propria dama non corra pericoli.

#11

Donne vittoriose

Sono troppe le donne che inveiscono a torto contro la mala educazione degli uomini, distogliendo in tal modo l'attenzione dal fatto che gran parte esse hanno nell'educare i futuri maschilisti!

Rare e preziose sono coloro le quali dedicano il tempo a far divenire galantuomini i loro giovani virgulti. Un tale sostegno accresce il compito degli uomini e l'abnegazione messa in questo compito apre la strada a nuove generazioni di donne vittoriose.

#12

Vere conquiste

Bisogna essere davvero molti forti e di gran lunga grandi educatori dei propri istinti, per conquistare una donna lasciandole la libertà di muoversi a suo piacimento.

La fortuna di un simile antico cavaliere sarà quella della fedeltà più assoluta. L'abnegazione in simili conquiste è necessaria, prima o poi, ma della potenza del femmineo risplenderà la sua gioia. 


Cartolina del Giorno (68): con queste scarpe ai piedi

Mia Carissima cara,

le giornate di novembre, almeno qui, sono ammantate dal sole. Il cielo, alto e in compagnia di qualche nuvola errante, è terso. Al mondo, insomma, come puoi constatare anche tu, non importa poi nulla che gli uomini si siano chiusi in casa.

Penso, spesse volte, che questo sia un bene in fondo. Questo animale terribilmente egocentrico è capace di inventare e ignorare, allo stesso tempo, ogni sua responsabilità. Il consorzio di questi esseri, come ogni sorta di vita animale del resto, così gretti e meschini, perché non altro è dato d'essere, i quali per giunta se ne stanno a pontificare sul loro essere di natura divina, mi ha sempre disgustato.

Basterebbe, una volta per tutte, imparare che un sistema nervoso non pensa, reagisce soltanto a degli stimoli, per capire molto di tutta la storia umana e di come essa sia destinata, ostinatamente, a ripetersi.

Con queste scarpe ai piedi, ogni mattina, povero me matto, nell'agghiaccio bianco dell'alba arancio, ascolto di Josef K, e se non ti incontro è perché altrove è troppo lontano.

Stammi bene, perché sempre te ne vorrò.

Il Nero muove. Scaccomatto in due mosse



Questi Matti: esercizi pratici e teorici #3


Istruzioni per la risoluzione dei problemi: 
prima di ogni cosa assegnatevi un tempo; cercate poi di trovare la soluzione e scriverla senza l'ausilio di una scacchiera; se e quando risulterà difficile trovare la soluzione a mente, allora trasponete su una scacchiera e muovete i pezzi. Scrivete tutte le soluzioni e varianti.

In ogni esercizio Muove sempre il Bianco

Le soluzioni le troverete alla fine dell'articolo. Vi basta cliccare sul pulsante. Buon allenamento


#7

Il coraggio è azione

Il coraggio autentico non partecipa nella maniera più assoluta del timore. Chi afferma il contrario, lo dice a colui il quale, bloccato dalla paura, non è riuscito a compiere nessuna azione davanti al pericolo.

Il coraggio, in vero, è pura forza di volontà che non vuol soccombere e che in questa eccitante lotta risveglia ogni singola forza, combinandole in pura azione.


#8

Il significato della doppiezza

Alla doppiezza gli uomini hanno sempre erroneamente attribuito un valore genericamente negativo, come se solo una faccia delle monete fosse vera e l'altra, invece, irrimediabilmente falsa.

Occorre coraggio per votarsi a un dio a due facce, quando si è difronte al destino. E' soltanto nella ambivalenza che di volta in volta il mondo acquisisce l'appellativo di vero!


#9

Contro il destino

A volte il destino sembra avere forze in sovrabbondanza e non sembra affatto temere ogni nostra azione. 

Non giova a nulla, in simili frangenti, restarsene in difesa, rintuzzando i vari attacchi del fato. Occorre, invece, coraggio e forza di autodeterminazione. Raccogliere le proprie forze in azione simultanee, che stabiliscano una volta per tutte quale parte deve avere il nostro divenire al mondo.


Abbecedario Scacchistico: il Controllo

Subito dopo avere imparato le regole degli scacchi, se  vi si vuole dedicare del tempo e diventare bravi, è bene allenarsi all'inizio con degli esercizi semplici sullo scaccomatto. Questo, infatti, è il solo scopo del gioco. Risulta, quindi, molto importante conoscere gli schemi tipici che portano alla conclusione della partita. 

Ora, tuttavia, ci piace giocare, muovere i tanti pezzi che costituiscono il nostro esercito. Certo è fantastico potere iniziare una nuova partita a scacchi! 

Quel che però accade, ai principianti alle prime armi e ai bambini, che sono poi coloro ai quali si rivolge questo abbecedario; quel che accade, dicevamo, è che d'improvviso ci ritroviamo con il nostro caro esercito decimato, catturato impunemente dal nostro avversario senza pietà e senza quasi accorgercene.

Armatevi di santa pazienza, dunque, e non abbiate fretta. Cercheremo, passo passo, di scoprire quante cose fanno i pezzi sulla scacchiera, senza dare nulla per scontato, ovvio o troppo facile. Sapete, al sottoscritto, è capitato tra le altre cose di ascoltare più di una ventina di istruttori, alcuni dei quali anche forti giocatori, che non riuscivano a mettersi d'accordo su cosa fosse una minaccia e cosa un attacco. 

Noi, come già detto in precedenza, cercheremo di darvi una grammatica essenziale dei pezzi come se fossimo alle scuole primarie.

La prima cosa che fanno (o, come piace dire a me. dicono) i pezzi è controllare le case sulla scacchiera. Per comprendere, osserviamo il seguente diagramma:

In questa posizione è errore comune pensare che le due Torri non stiano facendo niente. Nulla di più inesatto! Le due Torri stanno, invece, controllando le case delle rispettive colonne e righe, ad eccezione dell'unica casa in cui sono poste. I pezzi, quindi, controllano le case secondo il loro movimento ad eccezione della casa dove sono poste e, se si esclude il Cavallo, a meno di pezzi che ne ostacolino il movimento stesso. I pedoni, che ricordiamo non sono pezzi, controllano le case dove possono catturare, mentre non hanno nessun controllo secondo il loro movimento.

Il Controllo, da una parte, ci dà la proprietà della scacchiera. Un maggiore controllo delle case da parte del Bianco vuol dire che quest'ultimo avrà a disposizione più territorio per i propri pezzi. Dall'altra parte, il Controllo, ci dà anche la forza dei pezzi ed il loro valore. Ecco perché quest'ultimo è sempre relativo e mai assoluto.

Per questa ragione ho sempre trovato inutile dire ad un bambino o a un principiante adulto la Torre vale 5, il Pedone vale 1. Ma, 5 cosa?

Provate a mettere, uno alla volta, i pezzi sulla scacchiera e contare, in base alla diversa collocazione, le case che essi controllano. Noterete, in questo modo, come ogni pezzo controlli più o meno case sulla scacchiera, rivelandoci in tal modo anche la loro forza. Prenderemo, dunque, il pezzo con il minor controllo come unità di misura e, basandoci sull'esperienza, costruiremo la nostra scala di valori, che è quella che tutti conoscete:

Fare degli esercizi per migliorare la nostra visione del controllo che i pezzi esercitano sulla scacchiera è il primo passo per comprendere dove muovere i nostri pezzi, senza farseli catturare e cercando allo stesso tempo di farli diventare più forti. 

Prima di passare a consigliarvi alcuni tipi di esercizi, osservate il diagramma seguente:

Ci piace sottolineare già da ora, con questo esempio,  un'altra funzione dei pezzi, tra le più importanti: la Collaborazione. Cavallo e Donna, infatti, non solo stanno esercitando ognuno il rispettivo controllo su alcune case, ma su altre il controllo risulta addirittura raddoppiato. La casa f2, e3, e5 e f6 sono controllate, infatti, una volta dalla Donna e una volta dal Cavallo.

Troverete di seguito alcune categorie di esercizi che si possono fare, ricordandovi che si parte sempre dal più semplice per poi accrescerne sempre la difficoltà. 

Se siete alle prime armi vi consigliamo di risolvere degli esercizi in cui dovete muovere un pezzo oppure vedere tutte le case dove non viene catturato. Molto importante con il Re, per via della sua aurea regola.
Altro esercizio consigliato all'inizio e ai bambini soprattutto. Colorare in verde tutte le case in cui un pezzo può andare (la Torre in d5 per esempio) e in rosso le case in cui viene catturata.
Esercizio qui proposto in forma semplice, ma che può diventare via via più complesso (vedi ultimo diagramma). Si tratta di portare un pezzo in una Casa/Obiettivo senza farselo catturare. Si può anche aggiungere il numero di mosse.
Ancora un divertente modo per imparare il Controllo. Collocare un pezzo del colore opposto in una parte precisa della scacchiera (qui la Settima Traversa) senza farselo catturare.
Altra categoria di esercizi interessante. Dato un set di pezzi (qui Cavallo/Torre/Alfiere) collocarli sulla scacchiera nelle case in verde in modo che le case in rosso risultino controllate una sola volta.
Categoria di esercizi molto importane per i principianti ed i bambini che spesso si lasciano abbagliare dalla foga di fare scacco. Può essere fatto in più versioni: 1 dai scacco senza farti catturare; 2 quali sono tutte le case in cui la Donna può dare scacco senza essere catturata.
Infine per i più esigenti e dopo aver fatto molta pratica un categoria di esercizi che oltre a sviluppare la capacità di vedere il controllo dei pezzi, altresì sviluppa la capacità di pianificare. Con solo 8 mosse portare la Torre bianca nella casa in rosso, senza farsela catturare. Il Nero non muove.

Se volete approfondire l'argomento e ricevere ancora più materiale di studio, contattami. Impartisco lezioni online a bambini e principianti desiderosi di apprendere le regole del gioco e padroneggiare le tecniche basilari per poter giocare una buona partita a scacchi.

Questi Matti: esercizi pratici e teorici #2

 Istruzioni per la risoluzione dei problemi: prima di ogni cosa assegnatevi un tempo; cercate poi di trovare la soluzione e scriverla senza l'ausilio di una scacchiera; se e quando risulterà difficile trovare la soluzione a mente, allora trasponete su una scacchiera e muovete i pezzi. Scrivete tutte le soluzioni e varianti.

In ogni esercizio Muove sempre il Bianco

Le soluzioni le troverete alla fine dell'articolo. Vi basta cliccare sul pulsante. Buon allenamento!


#4

Linee armoniche

L'amicizia si accorda esclusivamente su alte e rare linee armoniche. Essa è rara e spesso la vita richiede a coloro che ne partecipano di percorrere strade diverse.

Troppi si smarriscono, non ritornando mai più a casa, non ritrovando mai quell'armonia della quale per sempre sentiranno la mancanza. Altri, invece, non riuscendo a viverne senza, compiendo i passi esatti, anche quando si allontanano si ritrovano, poi, in una sintonia che sembra essere la loro essenza.



#5

La forza d'attrazione

La solitudine è un'amica potentissima. Agli occhi degli altri, al sicuro dietro tanti scudi: famiglia, compagni, colleghi, soci; agli occhi degli altri sembra priva di qualsiasi forza coordinativa. Non vi è, tuttavia, forza di attrazione più grande. Intorno ad essa stanno in molti, come gli uomini al pascolo del potere, pronti a servire in ogni occasione.

L'amicizia in nome della gloria, del tornaconto, dell'interesse orbita sempre intorno a solitudini forti e terribili.



#6

La naturale inclinazione

Non di rado ci sentiamo al sicuro e ben protetti, rinchiusi dentro il nostro mondo, governati dal solo nostro ego il quale di se stesso si nutre, smisurato.

Proprio in tali frangenti, in vero, il destino, in consorzio con la naturale inclinazione all'associazione degli animali, si abbattono con una tempesta improvvisa sulle nostre certezze.

Di concerto e muovendosi in sintonia, ci fanno ammattire e dubitare delle nostre sicurezze.



Cartolina del Giorno (67): come petali al vento

Mia Carissima cara, 

sovrastato da una intorpidita distesa di grigio, ieri, un campo verde, delimitato da stanche foglie ingiallite e d'alberi in fila indiana, appariva maculato da bianchissimi fiori, forse gigli o margherite.

Della solitudine del mattino non mi curavo, mentre il mio sguardo si posava sull'inatteso spettacolo, poiché di te il pensiero in mia compagnia camminava. Come petali al vento, poi, al mio passaggio hanno iniziato a dispiegare le ali a v, in un nutrito stormo, i fiori divenuti uccelli.

Mi è presa una trista malinconia, allora, a saperci uomini così compressi e sospesi, in questa contemporanea realtà, artata a tal punto che dalla natura deve rifuggire, rinchiudendosi. 

Continuino pure a starnazzare le oche d'ogni scienza nutrite e armate d'ogni varia ragione! Ciò per cui i matti come me respirano e di cui, sempre all'erta, difenderanno i confini, si chiama libertà. Farne soltanto un diritto e un dovere sociale, quale aberrazione d'animale può mai tanto concepire!


Il Bianco muove. Scaccomatto in due mosse!


Abbecedario Scacchistico: Introduzione

Senza alcuna pretesa e con una semplicità da scolaresca elementare, pardon primaria, avviamo, con questa introduzione, degli appuntamenti periodici per spiegare alcune nozioni scacchistiche di base, spesso sottintese nei cosidetti corsi di alfabetizzazione.

Non di rado, infatti, alcuni istruttori, quando hanno concluso di spiegare il movimento dei pezzi, pensano con ciò stesso di avere trasmesso anche tutte le funzioni che i pezzi svolgono sulla scacchiera. Non serve così a nulla, al neofita, imparare alcuni principi generali d'apertura se, giocando, partita dopo partita non riesce a tenere i pezzi sulla scacchiera e non comprende come mai, pur avendo seguito tutte le indicazioni alla lettera, la sconfitta è arrivata insieme alla decimazione del proprio esercito!

Non si impara a parlare, leggere e scrivere semplicemente imparando alcune parole o delle frasi fatte. Occorre la pazienza dell'esercizio per padroneggiarne la grammatica, dal più semplice al più difficile. Di questo noi tratteremo, a beneficio di chi si è avvicinato al mondo degli scacchi e conosce appena come i pezzi si muovono.

La bellezza di questo gioco sta tutta qui: nell'essere un linguaggio. Impossibile diviene, allora, il poterla comprendere se non se ne conoscono le leggi di base. Per significarlo in altro modo: senza solide basi non si costruiscono castelli.

Sarà, dunque, lo scopo di questa nuova rubrica, lezione dopo lezione, costruire una grammatica essenziale dei pezzi e delle loro relazioni e dare spunti per potersi esercitare su di essa, in modo da arrivare a padroneggiarla. 

In questo modo la prossima vostra disputa sulla scacchiera vi vedrà, se non proprio vittoriosi, almeno padroni della storia che, voi ed il vostro avversario, mossa dopo mossa, state incidendo sulle 64 case.

"Questi Matti: esercizi pratici e teorici" Rubrica di allenamento scacchistico

Opera di Pierangelo Bertolo

Dall'epoca romantica in poi l'esaltazione del genio, del talento, ha provocato dei danni enormi nel campo dell'istruzione e della cultura, in generale in ogni campo.  Persino in quello sociale, dove chi comprende meglio sembra essere l'uomo dotato di più intuizione che d'esperienza. Ignorando del resto quanto la prima dipenda dalla seconda!

Si diffondono per questo, oramai antico retaggio, immagini di Einstein e Leonardo da Vinci, se volete persino di Leonardo di Caprio, esaltandone il genio estemporaneo ed il talento innato. Non lo si vuole ammettere, ma con simili bugie il resto degli esseri comuni mortali prende sonno più facilmente la notte. A nessuno o veramente a pochi interessa, invece, di un Einstein che va al lavoro e, di ritorno a casa, studia e studia senza soluzione di continuità; o di un Leonardo da Vinci che sperimenta e sperimenta e sperimenta il suo talento, in un allenamento costante. Credete forse sia diverso per il vostro Leonardo di Caprio? Quante ore avrà passato allo specchio? Saranno forse più di quelle che abbiamo speso noi, senza talento, a guardare i suoi film?

Contemplare ogni giorno diventa un esercizio, praticare ogni giorno diventa un esercizio. Ciò che irrobustisce il proprio genio e talento è l'allenamento che ad esso si concede.

Uno scaccomatto, sapete, non giunge sulla scacchiera per caso e improvviso, trovato da una mente geniale laddove altri non altro vede che una cattura. Uno scaccomatto diventa sulle 64 case d'una scacchiera la conclusione esatta di una lunga contemplazione. Esercitarsi con costanza in tale pratica dà la soddisfazione di trovare la chiave di un grimaldello, fra gli infiniti, del mondo. 


Potrete, quindi, venire in questo luogo ad allenare il vostro genio del matto. Troverete periodicamente tre esercizi per accrescere la vostra esperienza e potenziare in tal modo il vostro intuito. Il vostro genio, di sicuro, crescerà insieme al vostro impegno.


Cartolina del Giorno (66): il predicato del possesso


 Mia Carissima Cara,

la stagione del silenzio è sopraggiunta inattesa, senza bussare alla porta si è seduta sul divano, a farmi compagnia. Nel suo specchio argenteo e freddo, i miei pensieri si sono fatti più lucidi, meno impazienti di confessare, forse più saggi.

Si sono zittiti, altresì, tutte le vanitose ragioni d'esistere dell'io, difronte alla bellezza del mondo che, per strada, si mostrava ornato dei suoi più ordinari panorami.

Ora lo so, e vorrei poterlo dire alle tue mani, non mi manchi, perché questo è il predicato del possesso. Quel che mi manca, riflesso nell'alba d'ogni mattino, è  quel che accade quando io e te siamo.

Oggi piove, piano e senza mai smettere. Il cielo grigio avvolge e colora d'autunno il giorno. Me ne starò in un angolo di casa, me matto, a leggere un buon libro, a guardare un vecchio film, aspettando che il silenzio alle parole si confidi.

Muove il Nero. Scaccomatto in due mosse!


Cartolina del Giorno (65): un giuoco antico

Mia carissima Cara,
in piscina, mentre nuoto, posso vedere soltanto un soffitto grigio in sostituzione del cielo, che a sprazzi si riflette sulle cornee, tra gli spruzzi dell'acqua, dai finestroni. Penso a forza di bracciate, in questo luogo così inospitale e gentile, allontanando la fatica, scivolando sull'acqua. Felice, è il momento in cui dimentico tutto.
Quanti giorni sono trascorsi dall'ultima volta che la tua voce ha riempito l'aria che mi circonda? Non lo so...controlla il respiro...47, ancora dieci dai. Il cuore si strugge contando vani numeri, che mai colmano o significano la tua assenza. 
Questo nostro giuoco, che nessuno insegna e ognuno imparare anela, è antico tanto. Mai si esaurisce questa umana ricerca nella imperfezione! Noi che siamo moderni, prima ancora che saggi, per sottrazione ci è dato conoscere, mai incontrando, in così continuo errare, la Verità.
Io, intanto, ad ogni risveglio ti auguro il buongiorno, mentre indosso il mio più vero sorriso, sardonico. Con te mi confronto per tutto il giorno, finché arriva la sera. Povero matto, rimango a guardar stupito le stelle, e mentre mi raggiunge la tua buonanotte sogno di ricominciare l'indomani, come ieri, come oggi, come sempre.
Buongiorno, amore mio.


Muove il Bianco. Scaccomatto in due mosse.


Cartolina del Giorno (64): a perdifiato

Mia carissima Cara,
nel silenzio di questi interminabili giorni si sono smarriti innumerevoli attimi di vita, tenuti insieme dal mio animo errante nella marea della noia.
Ho camminato, ho corso, ho nuotato... a perdifiato. Ho ascoltato il mio corpo, ho lasciato che i miei pensieri si distendessero sul lenzuolo stellato dei miei sogni.
Per troppo tempo ho avuto disgusto per tutti i politici, che hanno reso questa Nazione uno zimbello. Con la maturità, tuttavia, si impara a vedere con gli occhi della saggezza e non con quelli del cuore, che tutto annebbia. Il disgusto lo meritano tutte quelle persone che mettono simili buzzurri su un piedistallo!
Questo vogliono, il popolo, una Italia corrotta e corruttibile, priva di merito e ricca di voti di scambio, soprattutto amica degli "amici".
Vogliono il potere del cane: abbaiare sempre più forte e mordere gli altri per diffondere la rabbia!
Ho riso tanto, amore mio e tu non mi hai mai lasciato, neppure per un solo istante.
A chi importa se io soltanto conosco l'importanza di raccontarmi a te? Mi basta, me matto, a dispetto di tutto quel che la folla pensa e persino tu!
Stammi bene, perché sempre te ne vorrò.

Il Nero Muove. Scaccomatto in due mosse!
(NB: la casa dove è posto il Re Bianco è la a8)

Cartolina del Giorno (63): verso se stessi

Mia Carissima cara,
tu, come stai? Me lo chiedo spesso da quando i giorni si susseguono, senza incontrarti.
Gli altri ti coprono di piccoli e grandi scherni - che non vi è allegria dice la moltitudine, per chi, matto, non ti ha ancora trovato senza per questo aver mai smesso di cercarti.
Io esco tutte le mattine, per andare al lavoro o per altre inessenziali occupazioni del giorno. Mi vesto a carnevale, allora, e rido e canto per tutto il dì. Da questo palcoscenico, alla fine, faccio un inchino al pubblico senza biglietto!
Per fortuna, mia cara, arriva la sera. Ogni giorno muore senza un sussulto, un fremito, un battito del cuore perché ai Re, la solitudine, lo ha rinchiuso nelle segrete della libertà. Arriva, alla fine, la sera, sopraggiunge senza rumore o clamore, come un sole caldo su di uno splendido ghiacciaio dell'animo.
Mi scioglie un sorriso in volto, i polmoni mi si riempiono d'aria, il pensiero si assopisce: io sento d'esser vivo, allora. Guardo il cielo e la mia amica Luna, ululo alla malinconia, mentre affonda nel tramonto rosso la speranza della mia gioia.
Tu, invece, come stai? 
Il tempo è solo lo spazio che intercorre tra due distanze, percorrere le quali è cammino verso se stessi.
Stammi bene, perché io sempre te ne voglio.

Muove il Bianco. Scaccomatto in due mosse!


Cartolina del Giorno (62): quel che non siamo

Mia Carissima Cara, 
ieri notte, proprio quando un giorno muore e un altro nell'indistinto buio inizia, sul mio terrazzo, ho osservato ancora l'albero maestoso che, a poche centinaia di metri, si staglia tra i tetti e le antenne delle case addormentate. La sua ombra nera, sagomata nell'oscurità, stonava con l'opera artefatta dell'uomo.
Stupisce ancora me, e immagino altri, vedere tanta pazienza nel cambiamento. Gli alberi, come tutti gli esseri viventi e la natura stessa, sembrano uguali ma, e così gli uomini, sono diversi: muoiono e rinascono conservando qualcosa del vissuto, dell'altro imparano che è superfluo e ne dimenticano l'esperienza. Cambiano, gli alberi, con la pazienza di chi sa che il tempo non è subito né l'ora, bensì il possesso pieno dello spazio che occupano e che li circonda.
Sono come gli uomini, gli alberi, agli occhi miei da matto! Solo, benché questo si celebra come conquista della modernità, il mondo parmenideo sopravvive nel fermo immagine dell'istante, che viene catturato e ripetuto e reiterato, fino a diventare quel che è e non può non essere.
Lascia, anima mia, che in questa falsità viva il mondo. Io e te diventeremo insieme quel che ora non siamo.
Stammi bene, perché sempre te ne vorrò.

Muove il Bianco. Scaccomatto in due mosse!

Cartolina del Giorno (61): il bacio sulla bua

Mia Carissima cara, 
da giorni il dolore mi tiene compagnia. Non mi lascia un attimo o, se lo fa, per caso o per gioco lo ignoro, il momento successivo rivendica con più furia la sua presenza. Io dello stoicismo non me ne faccio nulla e, mentre attendo il suo commiato, lo tengo accanto, come se dovessi consolare un amico.
Mi distraggo, a volte, col ricordo del tuo sorriso: il bacio sulla bua. Leggo, scrivo, e faccio cose come se nulla fosse e tutto diventasse importante. La rabbia, tuttavia, e lo sconforto e le ferite di una Patria vessata, irrisa e mal governata mi accecano il giudizio. Mi portano via ogni, non dico grande, ma persino degna speranza.
Quanto è ridicolo in me questa smania di adolescente!
Rinsavisco, poi, e sorrido, me matto, di questo circo italico che mette in vetrina politici come fossero prodotti in vendita o giornalisti  e saggi d'ogni genere, i quali al bar sport  sarebbero buoni allenatori il lunedì mattina!
Ogni popolo ha il suo spirito, mia cara, ed il suo genio. All'Italiano non è data la tragedia né la commedia, è la farsa che gli si cuce addosso come un vestito sempre nuovo e alla moda.
Stammi bene perché io te ne vorrò.
 
Muove il Nero. Scaccomatto in due mosse!

Cartolina del Giorno (60): antropocentrici resti

Mia Carissima Cara, 
il sole e le temperature primaverili splendono, ormai da giorni, sulla superbia degli uomini. Io, per tanto tempo, sono rimasto in silenzio, ma non ti preoccupare, in ogni istante sei stata insieme a me. Ho fatto tutto ascoltando sempre la tua voce, immaginando quel che avresti detto! 
Avevo proprio bisogno di questo periodo. Ho camminato tanto e ho molto pensato. Ti ho portata sempre con me, lontano dal mondo artefatto dagli umani. Quanta stupidità o convenienza a incatenare le masse ho letto e ascoltato! Ma davvero, mia cara, ci sono uomini che credono che la natura nulla possa più se non ciò che loro creano? Che tutto debba essere un prodotto e per giunta industriale?
Mi fa ridere immaginare questa goffa scimmia alla sua infanzia, che si tronfia del potere assoluto che crede di avere avuto in dono, quando non altro possiede che la sua volontà in lotta con altre volontà - e molte superiori alla sua.
Sono io il matto, però, che vedo, ascolto e leggo tutti i giorni la loro grandezza e i loro buoni propositi, i loro disegni per un mondo migliore, persino. Tutto quello che ne resta, poi, sono guanti e mascherine, cicche di sigarette e tutta l'altra immondizia sputata addosso al mondo, in mezzo alla natura - tanto tutto è un loro prodotto!
Mi sei mancata tanto.

Muove il Nero. Scaccomatto in due mosse



Cartolina del Giorno (59): la rivincita del numero

Mia carissima cara,
noi due non siamo, né lo siamo mai stati e tanto meno lo saremo mai, affetto stabile. L'affetto lo si dà agli animali domestici, oppure alle persone di cui si ha pietà.
 Quale fortuna, invece, condividiamo noi: quando ci incontreremo ancora per la prima volta e di nuovo, non sarà certo per disposizioni emanate con decreto!
In questo periodo, ragazza che manchi, rifletto molto e per interi giorni sulla sempre più incombente oclocrazia. Questo è il frutto di anni e anni di innalzamento a idolo del principio di autoregolamentazione. Tutto e tutti, allora, hanno credito. Il numero, si prende così la sua rivincita, diffondendo l'odore acre delle masse e il loro argomentare vendicativo. La loro sete di rivendicazione ubriaca qualsiasi logica.
Al giorno d'oggi tutto quel che non si comprende si offende, e le bugie occorrono all'uopo.
Ieri sera le mandorle avevano il sapore del ricordo: le schiacciavo sul balcone, le pelavo sul tavolo di granito, le mani scottavano; tritate ne estraevo il succo con dolore al polso e all'avambraccio. Non è nostalgia! Niente affatto! Sarò matto, ma ciò che  diventa buono richiede molto tempo e fatica, prima che venga tolto alla sofferenza.
Stammi bene, perché sempre te ne voglio.

Muove il Nero. Scaccomatto in  due mosse!

Cartolina del Giorno (58): la vita al setaccio

Mia Carissima Cara,
non ho molto da aggiungere alle notizie sulla mia vita, mi rende felice di saperti in ascolto, quindi ti scrivo. Io non vivo abbastanza e la solitudine è un'amica alquanto esclusiva e gelosa oltremodo.
Ho riempito quaderni di esercizi scacchistici, alcuni così belli che li ho messi da parte per noi. Come si dice, una scheda al giorno leva il medico...Ho imparato a fare colazione al mattino, e ho imparato a sedermi a tavola a pranzo. Alla sera, poi, dal mio terrazzo calici di buon vino rosso mi infondono più saggezza di quanta ne scorre sugli schermi delle tv.
 Sai che li ho abbandonati! C'è sempre l'eco del gregge, tuttavia, e non importa ove si riunisca, social, bar, sale da thè, piazze o balconi: è rumore ai pensieri, popolo ai pastori d'ogni sorta, o semplicemente disperata orma nel deserto dell'esistenza.
Lo so, sono un povero matto, che nulla apprezza e tutto setaccia, alla ricerca di quel che rimane essenziale alla vita. Questa forza irrequieta e cieca e sorda, che non possiede alcuna ragione e tutto sperimenta con gioia, per prepotente volontà. 
Stammi bene, perché io te ne voglio sempre.

Muove il Bianco. Scaccomatto in due mosse!


Inesorabili Scoperte: imparare dalle partite

Nasci e sono tutti intorno a te a dirti quanto sia bella la vita e come ne valga la pena che sia vissuta fino in fondo. Continuano, inoltre, a ripeterti che è un dono prezioso.
Cresci a questo modo: convinto che tutto ti sia dato (nei tempi odierni persino dovuto) e non comprendi come mai quel regalo ferisce e fa male. Perché nessuno ti aveva mai detto che la vita possiede le unghie e graffia forte?
Succede, allora, che ti arrendi mentre sei alla ricerca di quella meravigliosa vita che ti avevano descritto e promesso: passando da una esperienza all'altra, non raccogliendone i frutti, perché questa non era quella vita e deve essere, quindi, la prossima la sola dove il nostro valore sarà apprezzato (in tempi non di oggi avvalorato).
Capisci tardi, tra le memorie a pezzi delle tue esperienze più dolorose, che cattivi maestri, con il pessimo gusto della protezione, mentivano sulla vita. La vita, questo raro intrigo di forza, esperienza e immaginazione è lotta arcigna. Le cicatrici che ti lascia sono combinazioni insanguinate, senza alcuna strategia.
Impari a questo modo, asciugandoti le lacrime, che la resa fin quando c'è da lottare non è contemplata se la bellezza vuoi negli occhi; che ogni vero dono non è altro che una conquista.
Vi ricordiamo che questo luogo non è per Scacchisti esperti, ma per principianti che vogliono migliorare il proprio gioco. Il nostro consiglio rimane sempre quello di guardare prima l'intera partita, successivamente prendete scacchiera, pezzi, carta e penna.



Tocca a te per quale motivo il Bianco non difende il Pedone? 

Nome Testo:


Il Nero non può prendere il Pedone ora perché a 11...; Cxd4 seguirebbe 12. Cxd4 e se 13 Dxd4; Ab5+ (ma non Ag6? come vedremo in seguito) con guadagno della Regina grazie all'attacco di Scoperta.


Tocca a te. Può il Nero prendere in b2?

Nome Testo:

La risposta è no. Infatti il pedone in b2 risulterebbe avvelenato dopo 12....; Dxb2 seguirebbe infatti 13. Ca4 e la Donna nera rimane intrappola!.


Tocca a te, cattura il pedone e dimostra che il Nero ha avuto torto ad abbandonare alla mossa 14!

Nome Testo:

In partita dopo 12. ...; Cxd4 13. Cxd4; Dxd4 14. Ag6??; ... il Nero ha abbandonato perché come il Bianco ha fermato il calcolo ed ha pensato che questo attacco di Scoperta facesse perdere la Donna. Invece dopo 14. ...; hxg6 15. Dxd4; Axh2+ 16. Rh1; Ae5+ ed è il turno del Nero a fare un Attacco di Scoperta, in questo caso uno Scacco di Scoperta, vincente!


Cartolina del Giorno (57): egocentrici resti

Mia  carissima Cara,
non parlo con qualcuno da circa dieci giorni o forse più; con me stesso dagli anni della coscienza e non ho mai avuto bisogno di alcuna interpretazione dei sogni.
Mi sono dimenticato di te allo stesso modo di come ci si dimentica di fare la spesa: la fame, alla fine, non alimenta alcun bisogno; al contrario insegna in realtà alla vita ciò che le è necessario.
Proprio l'altro ieri mi sono sorpreso a fantasticare su quello che mi rimarrà di questi lunghissimi giorni. Resterà, fra le altre cose, le lunghe tazze di caffè annacquato e pagine e inchiostro, all'alba del mattino di tutte le notti insonni; resteranno passeggiate al sole, in terrazzo, e partite di scacchi sul cornicione; resteranno cose rassettate e vestiti ripiegati per ordine della noia, e centesimini che non sapevi nelle tasche.
Altro ancora ce ne è e troverò nella memoria. Ai matti come me, mia amata, piace d'essere stati quel che si era, perché sempre sanno d'essere quel che si diviene. Quanto è arduo all'essere umano con questi squarci d'essere ricamarci un solo io!
Stammi bene, perché sempre te ne voglio.

Muove il Nero. Scaccomatto in due mosse!