Cartolina del Giorno (67): come petali al vento

Mia Carissima cara, 

sovrastato da una intorpidita distesa di grigio, ieri, un campo verde, delimitato da stanche foglie ingiallite e d'alberi in fila indiana, appariva maculato da bianchissimi fiori, forse gigli o margherite.

Della solitudine del mattino non mi curavo, mentre il mio sguardo si posava sull'inatteso spettacolo, poiché di te il pensiero in mia compagnia camminava. Come petali al vento, poi, al mio passaggio hanno iniziato a dispiegare le ali a v, in un nutrito stormo, i fiori divenuti uccelli.

Mi è presa una trista malinconia, allora, a saperci uomini così compressi e sospesi, in questa contemporanea realtà, artata a tal punto che dalla natura deve rifuggire, rinchiudendosi. 

Continuino pure a starnazzare le oche d'ogni scienza nutrite e armate d'ogni varia ragione! Ciò per cui i matti come me respirano e di cui, sempre all'erta, difenderanno i confini, si chiama libertà. Farne soltanto un diritto e un dovere sociale, quale aberrazione d'animale può mai tanto concepire!


Il Bianco muove. Scaccomatto in due mosse!