Cartolina del Giorno (65): un giuoco antico

Mia carissima Cara,
in piscina, mentre nuoto, posso vedere soltanto un soffitto grigio in sostituzione del cielo, che a sprazzi si riflette sulle cornee, tra gli spruzzi dell'acqua, dai finestroni. Penso a forza di bracciate, in questo luogo così inospitale e gentile, allontanando la fatica, scivolando sull'acqua. Felice, è il momento in cui dimentico tutto.
Quanti giorni sono trascorsi dall'ultima volta che la tua voce ha riempito l'aria che mi circonda? Non lo so...controlla il respiro...47, ancora dieci dai. Il cuore si strugge contando vani numeri, che mai colmano o significano la tua assenza. 
Questo nostro giuoco, che nessuno insegna e ognuno imparare anela, è antico tanto. Mai si esaurisce questa umana ricerca nella imperfezione! Noi che siamo moderni, prima ancora che saggi, per sottrazione ci è dato conoscere, mai incontrando, in così continuo errare, la Verità.
Io, intanto, ad ogni risveglio ti auguro il buongiorno, mentre indosso il mio più vero sorriso, sardonico. Con te mi confronto per tutto il giorno, finché arriva la sera. Povero matto, rimango a guardar stupito le stelle, e mentre mi raggiunge la tua buonanotte sogno di ricominciare l'indomani, come ieri, come oggi, come sempre.
Buongiorno, amore mio.


Muove il Bianco. Scaccomatto in due mosse.