Cartolina del Giorno (67): come petali al vento

Mia Carissima cara, 

sovrastato da una intorpidita distesa di grigio, ieri, un campo verde, delimitato da stanche foglie ingiallite e d'alberi in fila indiana, appariva maculato da bianchissimi fiori, forse gigli o margherite.

Della solitudine del mattino non mi curavo, mentre il mio sguardo si posava sull'inatteso spettacolo, poiché di te il pensiero in mia compagnia camminava. Come petali al vento, poi, al mio passaggio hanno iniziato a dispiegare le ali a v, in un nutrito stormo, i fiori divenuti uccelli.

Mi è presa una trista malinconia, allora, a saperci uomini così compressi e sospesi, in questa contemporanea realtà, artata a tal punto che dalla natura deve rifuggire, rinchiudendosi. 

Continuino pure a starnazzare le oche d'ogni scienza nutrite e armate d'ogni varia ragione! Ciò per cui i matti come me respirano e di cui, sempre all'erta, difenderanno i confini, si chiama libertà. Farne soltanto un diritto e un dovere sociale, quale aberrazione d'animale può mai tanto concepire!


Il Bianco muove. Scaccomatto in due mosse!


Abbecedario Scacchistico: Introduzione

Senza alcuna pretesa e con una semplicità da scolaresca elementare, pardon primaria, avviamo, con questa introduzione, degli appuntamenti periodici per spiegare alcune nozioni scacchistiche di base, spesso sottintese nei cosidetti corsi di alfabetizzazione.

Non di rado, infatti, alcuni istruttori, quando hanno concluso di spiegare il movimento dei pezzi, pensano con ciò stesso di avere trasmesso anche tutte le funzioni che i pezzi svolgono sulla scacchiera. Non serve così a nulla, al neofita, imparare alcuni principi generali d'apertura se, giocando, partita dopo partita non riesce a tenere i pezzi sulla scacchiera e non comprende come mai, pur avendo seguito tutte le indicazioni alla lettera, la sconfitta è arrivata insieme alla decimazione del proprio esercito!

Non si impara a parlare, leggere e scrivere semplicemente imparando alcune parole o delle frasi fatte. Occorre la pazienza dell'esercizio per padroneggiarne la grammatica, dal più semplice al più difficile. Di questo noi tratteremo, a beneficio di chi si è avvicinato al mondo degli scacchi e conosce appena come i pezzi si muovono.

La bellezza di questo gioco sta tutta qui: nell'essere un linguaggio. Impossibile diviene, allora, il poterla comprendere se non se ne conoscono le leggi di base. Per significarlo in altro modo: senza solide basi non si costruiscono castelli.

Sarà, dunque, lo scopo di questa nuova rubrica, lezione dopo lezione, costruire una grammatica essenziale dei pezzi e delle loro relazioni e dare spunti per potersi esercitare su di essa, in modo da arrivare a padroneggiarla. 

In questo modo la prossima vostra disputa sulla scacchiera vi vedrà, se non proprio vittoriosi, almeno padroni della storia che, voi ed il vostro avversario, mossa dopo mossa, state incidendo sulle 64 case.